La Basilica Superiore di San Francesco ad Assisi dal 1997 al 2008
Università degli studi di Genova, Facoltà di Architettura - Laboratorio di restauro dell'architettura A
Portale dedicato alle attività di conservazione e restauro curate da Giuseppe Basile.
ASSISI, Basilica di S. Francesco: dipinti murali (Giotto, Cimabue, Jacopo Torriti, Maestro di S. Francesco, Maestro d’Isacco, Maestro Oltremontano, Simone Martini, Pietro Lorenzetti, Stefano Fiorentino, Puccio Capanna, etc.)
Università degli studi di Genova, Facoltà di Architettura - Laboratorio di restauro dell'architettura A
Comunicazione dei risultati
Un Articolo di Orazio La Rocca su La Repubblica del 19 settembre 2002
Presentato sabato 3 gennaio 2009, alle ore 10, presso la Sala stampa del Sacro Convento, il restauro della quarta “luce” della vetrata della Cappella della Maddalena effettuato dall'Istituto Superiore per la conservazione e il restauro del Ministero BAC.
I risultati degli interventi con le ipotesi di ricostruzione dei colori originali.
Scopo di questo intervento è di riconfermare, alla luce dei recentissimi interventi sui complessi pittorici della Cappella Scrovegni e della Basilica Superiore di S. Francesco in Assisi, vicini per epoca e autori ma assai diversi quanto a stato di conservazione, la attualità e funzionalità della concezione brandiana, purchè non si faccia l’errore di ridurre quella che è una impostazione metodologica generale in soluzioni tecniche più o meno avvedute ma non ancorate al nocciolo centrale del problema, che consiste nella capacità di restituzione anche solo potenziale del testo pittorico prima ancora di ricorrere ad una qualsiasi tecnica di reintegrazione delle lacune.
26 settembre 1997: il sisma colpisce duramente l’Umbria e le Marche e produce danni gravissimi alla Basilica di S. Francesco in Assisi e ai suoi celebri affreschi
I danni non sono irreparabili: ma tutta la volta della Basilica Superiore è attraversata da una ragnatela infinita di lesioni e interessata da 2 grandi squarci da cui erano crollati 180 mq di decorazione pittorica della fine del ‘200
Il 24 marzo 2001, a chiusura del Convegno internazionale sul restauro dal titolo La realtà dell’Utopia, avevo avanzato la proposta di costituire presso il Sacro Convento non solo un archivio-banca dati degli interventi effettuati ma anche un Museo (o un qualsiasi tipo di esposizione permanente) destinato a conservare ed esporre innanzitutto i frammenti di decorazione che con ogni probabilità sarebbe risultato impossibile ( come poi è successo) ricollocare sulla volta della Basilica ma anche tutti quei prodotti, fisici oltre che virtuali, elaborati o “generati” in funzione degli interventi di recupero, restauro e fruizione delle opere colpite dal sisma.
Giuseppe Basile
Prima di elencare schematicamente i caratteri fondamentali dell’attività svolta dall’ICR nella Basilica di San Francesco in Assisi a seguito del sisma del 26 settembre 1997, sarà opportuno riproporre alcuni dati essenziali allo scopo di agevolarne la comprensione.
PER LA PREVENZIONE
A pochi anni dal completamento della grande campagna di restauro che aveva interessato, tra il 1963 e il 1983, l’intera decorazione murale delle due Basiliche da parte dell’Istituto Centrale del Restauro in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni architettonici, artistici e storici dell’Umbria, l’ICR ha attivato – a partire dal 1989 – una complessa attività finalizzata alla prevenzione del degrado cui i dipinti murali sarebbero andati incontro qualora ( come spesso capita alle opere restaurate) abbandonate a se stesse, soprattutto in presenza di manufatti particolarmente vulnerabili sia per caratteristiche proprie che per inidoneità dei fattori ambientali.
G. BASILE - E. MANCINELLI - S. MASSA, Esperienze di prevenzione precedenti al sisma del 26.9.97 e proposte per il futuro
Per anni e anzi per decenni la prevenzione è stata una sorta di “araba fenice”, nel senso in cui ne scriveva un nostro vecchio e ormai credo dimenticato poeta :
“che ci sia ciascun lo dice,
dove sia nessun lo sa”
Dal 21 al 24 marzo si è svolto ad Assisi, presso il Sacro Convento di S. Francesco, un convegno internazionale sul restauro, il cui motivo dominante era costituito dalla autenticità, vista sotto aspetti diversi e talora poco consueti.
Esempi di ricomposizione di frammenti di dipinti murali (oltre che di altri manufatti) sono tutt’altro che rari nella storia del restauro: basti pensare a quante volte ci si è trovati di fronte alla esigenza di ridare, per quanto possibile, forma e fruibilità a manufatti recuperati da scavi in condizione di frammentarietà ovvero ridotti in tale condizione da eventi catastrofici e, in particolare, sismici.
Alcune cifre sugli interventi di restauro
Giuseppe Basile
La prima iniziativa a favore del recupero della decorazione murale della Basilica colpita dal terremoto ebbe inizio pochi minuti dopo il tragico evento.
La prima iniziativa per il recupero della decorazione murale della Basilica Superiore colpita dal terremoto ebbe inizio al momento del mio arrivo dinanzi ad essa, una trentina di minuti dopo il tragico crollo delle 11,42.